Geraci Preistorica

Ultima modifica 10 luglio 2022

Grazie alla gentile concessione della Tesi di Laurea della Prof.ssa Maria Castello nostra Concittadina appassionata di storia patria, siamo in grado di dare al lettore alcune notizie sulla nostra preistoria.
Da alcune notizie orali provenienti da varie fonti e da alcuni indizi presenti nel territorio, sembra che il nostro Centro sia stato abitato in epoca preistorica.
Gli oggetti rinvenuti nel territorio oggi esposti nel Museo “Minà Palumbo” di Castelbuono e nel Museo Archeologico di Palermo risalgono al periodo “Eneolitico” cioè a quel periodo che indica gli aspetti culturali delle genti preistoriche già in possesso dei metalli: il rame per le armi e gli arnesi, l’oro in alcune regioni per gli ornamenti. L’Eneolitico non ha una posizione cronologica e stratigrafica ben accertata, ma si può considerare come l’aspetto finale del periodo “Neolitico”.
“Dall’agro di Geraci provengono un frammento di coltello di selce grigia a sezione tropezoidale (pietra di Silice usata per le armi) di mm. 33x15 rinvenuto nel 1876”.
Nel 1869 nella Contrada Calabrò fu trovato un coltellino di “Ossidiana” (Roccia di origine vulcanica, formata da una massa vetrosa di colore nero o verde scura usata per armi e arnesi), e nel 1872 nella Contrada Pintorna un “grattatoio” di quarzite rovinato dall’uso, misurante mm. 41x18.
Nel 1878 furono rinvenuti un “grattatoio” di selce, sei pezzi di selce lavorata con diversi colori, di forma atipica, per cui non si può con certezza stabilire l’uso; un frammento di coltello di quarzite e un grattatoio di selce bruna a sezione triangolare con i margini seghettati per l’uso, lungo mm. 58, largo mm. 26.
Da “Guglimmorta” (Contrada del territorio di Geraci) provengono alcune schegge di “Ossidiana”. Tutti questi oggetti furono trovati da Salvatore Miceli e furono donati al Museo Minà Palumbo di Castelbuono, della cui collezione fanno parte.
Nel territorio di Geraci fu trovato un vaso a clessidra con alto piede e fu donato dal Comm. Sciajno al Muso Archeologico di Palermo. Il vaso ha una ansa a nastro leggermente sormontante; la superficie è incamiciata di colore rosso. E’ decorato nella parte superiore con delle linee brune che si uniscono ai vertici; e nella parte inferiore si hanno delle fasce a reticolato. Nella base si hanno una serie di piccoli denti di lupo e lo stesso motivo si ripete nella parte interna della coppa superiore attorno al labbro. Per la sua decorazione, fasce brune su fondo rosso e per la tecnica di lavorazione si può assegnare al periodo “Eneolitico”.
A qualche Km. a Nord di Geraci nel 1927, in una insenatura il cui accesso era ostruito da terra e pietrame fu trovato un vaso fittile che purtroppo nell’essere rimosso si ruppe. All’interno del vaso c’erano due ossa e due oggetti di colore scuro a macchie gialle.
Attraverso la descrizione fatta dalla persona che lo trovò, pare si sia trattato di due aghi e di due ossa. Il vaso aveva la forma di una pignatta bianzata con le anze sotto il labbro e doveva avere una grandezza considerevole...... circa 40 cm. Altri frammenti  furono trovati nel territorio e tutti con alcune interessanti decorazioni a incisione. Sono frammenti il cui spessore varia dai 20 ai 26 mm. fatti di impasto rozzo e mal cotto e dovettero costituire vasi di dimensioni piuttosto grandi a parete spessa ed appena levigata.
Di recente scoperta sono alcuni frammenti medievali a Guglimmorta tra i torrenti “Mulini” e il fiume “Pollina”. Si tratta della colonizzazione agricola della campagna madonita alla fine dell’età antica, forse in epoca “bizantina”.
Sono stati rinvenuti una “Lucerna Romana Con Marchio di Fabbrica “P” di Panormus del V/VI secolo d.C. e un grande vaso di cocci di epoca tardo medievale.
Sono pochi elementi, ma  indizio certo dell’esistenza di vita preistorica nel nostro territorio. Ancora oggi è possibile notare lungo i percorsi meno conosciuti del nostro incontaminato territorio, luoghi e “orme” che indicano la presenza umana in epoca abbastanza remota.  

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PREHISTORIC GERACI

Thanks to the kind permission of Prof. Maria Castello's Graduation Thesis, our Concittadina who is passionate about homeland history, we are able to give the reader some news about our prehistory.
From some oral news from various sources and from some clues in the territory, it seems that our Center was inhabited in prehistoric times.
The objects found in the territory today exhibited in the "Minà Palumbo" Museum of Castelbuono and in the Archaeological Museum of Palermo date back to the "Eneolithic" period, that is, the period that indicates the cultural aspects of prehistoric people already in possession of metals: copper for weapons and tools, gold in some regions for ornaments. The Eneolithic does not have a well-established chronological and stratigraphic position, but it can be considered as the final aspect of the "Neolithic" period.
"From the Geraci countryside come a fragment of a gray flint knife with tropezoidal section (Silica stone used for weapons) of mm. 33x15 found in 1876."
In 1869 in Contrada Calabrò was found an "Obsidian" knife (Rock of volcanic origin, formed from a glassy mass of black or dark green color used for weapons and implements), and in 1872 in Contrada Pintorna a "scratcher" of quartzite ruined by use, measuring mm. 41x18.
In 1878 a flint "scraper" was found, six pieces of flint worked with different colors, of atypical shape, for which the use cannot be established with certainty; a fragment of a quartzite knife; and a brown flint scraper with triangular cross-section with the margins serrated for use, mm. 58 long, mm. 26 wide.
From "Guglimmorta" (Contrada of Geraci territory) come some "Obsidian" flakes. All these objects were found by Salvatore Miceli and were donated to the Minà Palumbo Museum in Castelbuono, of whose collection they are part.
An hourglass vase with a high foot was found in the Geraci area and was donated by Comm. Sciajno to the Archaeological Museum of Palermo. The vase has a slightly surmounting ribbon handle; the surface is red-colored glazed. It is decorated in the upper part with brown lines joining at the vertices; and in the lower part there are reticulated bands. In the base there are a series of small wolf's teeth, and the same motif is repeated in the inner part of the upper bowl around the lip. Because of its decoration, brown bands on a red background, and its working technique, it can be assigned to the "Eneolithic" period.
A few kilometers north of Geraci in 1927, in a cove whose access was obstructed by earth and stones a clay pot was found which unfortunately in being removed broke. Inside the vase were two bones and two dark-colored objects with yellow spots.
Through the description given by the person who found it, it appears to have been two needles and two bones. The jar was in the shape of an off-white piñata with snouts under the lip and must have had a considerable size...... about 40 cm. Other fragments were found in the area and all with some interesting incised decorations. These are sherds whose thickness varies from 20 to 26 mm. made of coarse, poorly fired impasto and must have constituted rather large vases with thick, barely polished walls.
Recently discovered are some medieval fragments at Guglimmorta between the "Mulini" and "Pollina" streams. These are from the agricultural colonization of the Madonite countryside at the end of the ancient age, perhaps in the "Byzantine" era.
A "Lucerna Romana Con Marchio di Fabbrica "P" of Panormus from the 5th/6th century AD and a large shard vase from the late medieval period were found.
These are few items, but a sure clue to the existence of prehistoric life in our area. Even today it is possible to notice along the lesser-known paths of our pristine territory, places and "footprints" that indicate human presence in quite remote times.