Biblioteca Comunale

Ultima modifica 20 luglio 2021

Via Francesco Ventimiglia, 47. Ha un considerevole patrimonio librario sia antico che moderno. Oggi grazie al generoso gesto di un nostro concittadino, Antonio Mangia, la nostra struttura culturale possiede un prezioso patrimonio. Si tratta del famoso trattato di Federico II sulla Falconeria. “RELIQUA FRIDERICI IMPERATORI DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS DEL 1596”. Unico esemplare in Sicilia.
E’ sorta intorno al 1866, in concomitanza di quegli avvenimenti storici che portarono alla soppressione degli Ordini ecclesiastici e all’incameramento di tutti i beni mobili ed immobili dei conventi e dei monasteri. Infatti soppresso il locale convento dei PP.CC. eretto con bolla papale del 3 marzo 1689, la nutrita biblioteca passa al demanio comunale. Tuttavia l’antica istituzione della Biblioteca si può appurare anche da un documento del 1892, conservato nell’archivio comunale, con la quale la sottoprefettura di Cefalù prendendo in considerazione il ricorso del bibliotecario Antonino Filippone, licenziato dal Sindaco del tempo, ordina al Comune la riassunzione “ipso-facto” dello stesso. Quindi i due fatti indicano senza ombra di dubbio l’esistenza della Istituzione culturale.  E’ stata intitolata nel 1982 a “Padre Giammaria Carapezza da Geraci”, illustre cappuccino. All’interno è custodita una tela di Jeseph De Galco – pittore castelbuonese del 1794, raffigurante la “Trasfigurazione di Cristo”. Possiede un patrimonio librario di circa 19.700 volumi.